Storiella di Nilo, i suoi amici e il
bastoncino
C’era una volta un bastoncino che sembrava
quasi un cerino, tondeggiante e proprio carino. Un giorno lontano un bambino
che si chiamava Nilo e che abitava nella Mezzaluna Fertile, tra il Tigri e l’Eufrate,
lo usò per disegnare sul limo, proprio mentre stava saltellando da una pozzanghera
all’altra, un gioco antico e molto divertente. La sua mamma stava raccogliendo
i cereali che sarebbero serviti per preparare squisite focacce, una specie di
pizza, ma lui non ne voleva sapere di aiutare i grandi nei campi, si annoiava
terribilmente e così continuava a rotolarsi e saltellare nella fanghiglia ma
quel bastoncino colpì la sua attenzione. Che cosa si può fare con un
bastoncino? Oh davvero moltissime cose! Si può costruire una meridiana, un
orologio, un castello, una torre ma non erano ancora state inventate oppure si
può disegnare ed è quello che fece Nilo. Che meraviglia! Il bastoncino
tracciava senza sforzo segni sull’argilla ed era proprio uno spasso, chiamò a
raccolta i suoi amici e insieme disegnarono per ore. Nilo e i suoi amici crebbero
e diventarono grandi ma non persero il gusto di disegnare sull’argilla con un
bastoncino chiamato cuneus e così, pian piano, inventarono nientepopodimeno che
la scrittura cuneiforme, un modo di trascrivere lettere e parole un po’
difficile da leggere perché, come l’aramaico, ha soltanto una vocale anziché
cinque.
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