I
tre roseti e il rovo spinoso
Elizabeth, Francesca e Angelica si
addormentarono una notte di maggio.
L’aria era tiepida e un vociare lontano
si mescolava al profumo delle rose appena sbocciate.
Senza nemmeno accorgersene si ritrovarono
in un luogo ben strano.
Intorno a loro c’erano tre roseti, uno
rosso, uno arancione e uno giallo.
Da un rovo pieno di spine che tanto
stonava in quella meraviglia primaverile udirono provenire una musica soave,
erano le note di un violino e si diressero senza indugio da quella parte.
Pian piano si avvicinarono incuriosite
da quel suono cristallino, triste, dolce e brioso al contempo.
“Belle fanciulle cosa ci fate qui? Ci sono
tante rose tutt’intorno, non guardate me che sono soltanto un rovo spinoso”
“Io sono Elizabeth e mi piacciono molto
le rose rosse ma sono rimasta ammaliata dal suono di un violino”
“Io sono Francesca e mi piacciono molto
le rose arancioni ma sono rimasta incantata dal suono di un violino”
“Io sono Angelica e mi piacciono molto
le rose gialle ma sono rimasta estasiata dal suono di un violino”
“Siete sicure di quello che dite?”
chiese il rovo e aggiunse “Io non ho neanche un fiore tra le mie spine”
“È vero ma sapremo aspettare” rispose
saggiamente Elizabeth
“E nel frattempo potremo danzare” aggiunse
Francesca
“E cantare insieme a te” sorrise Angelica
Passarono i mesi, le rose sfiorirono, nuovi
boccioli comparvero e dopo tanta attesa il rovo spinoso si riempì di piccoli
fiori bianche e succulente more.
Angelica, Francesca ed Elizabeth
mangiarono una mora ciascuna e in quel preciso istante i tre roseti si
trasformarono in grandi città dove non c’era inquinamento ma tante piante e
nell’aria si spandeva un delizioso profumo di aneto, fresia ed echinacea
purpurea.
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