domenica 5 novembre 2017

Lappo e i suoi amici. Samira la giraffa (bozza)

Lappo e i suoi amici. Samira la giraffa

Nella Terra Remota il freddo può essere talmente intenso da far scricchiolare anche l’aria e Lappo, freddoloso com’è, lo sa benissimo perché in quei giorni, soprattutto nel mese in cui le tenebre non lasciano spazio all’aurora, è solito rintanarsi nella enorme biblioteca dove può acculturarsi stando ben bene al calduccio e incontrare i suoi amici senza doversi avventurare per il bosco o le stradine ammantate di ghiaccio e neve.
Tra divani e poltrone in cui accomodarsi per sprofondare nella lettura, vi è infatti un luogo di ritrovo dove è possibile bere tisane, sgranocchiare uno spuntino, chiacchierare un po’ e talvolta anche suonare. Gli inverni da quelle parti sono molto lunghi e pensare di trascorrerli da soli è alquanto deprimente per questo gli abitanti della Terra Remota amano riunirsi, parlare, discutere e detestano i litigi.
Un giorno di dicembre, sapeva che era giorno perché lo aveva letto sul quadrante dell’orologio, non certo dalla luce solare che non avrebbe raggiunto quelle lande fino a metà gennaio, Lappo si stava concedendo un momento di puro relax ed ebbe una visione che lo lasciò basito. La lingua gli penzolò fuori dai denti, si stropicciò gli occhi per essere certo di aver visto bene e udì distintamente le seguenti parole:

“oh Che caldo che fa!”

seguite da una risata colma di solare allegrezza.

Lappo si guardò intorno temendo di aver avuto una di quelle visioni che possono a volte capitare durante le giornate buie e notò che anche gli altri avevano avuto una reazione simile alla sua.
Non c’è da biasimarlo. Lui, un husky-lupo coperto di caldissima peluria aveva poca dimestichezza col freddo e cercava sempre di rintanarsi accanto a qualche stufa accesa. Vedere una giraffa, tipicamente abituata a quei climi caldissimi che lui poteva soltanto sognare, lamentarsi per il caldo in una giornata tanto gelida da fa battere i denti a chiunque nella Terra Remota avrebbe destato lo stupore degli abitanti delle vicine Lupania, Terra degli Orsi Polari, Candilandia e Yakkia.

“Salve gente! Mi chiamo Samira e sono una giraffa giramondo”, landì allungando il collo per presentarsi in tutta la sua altezza.
“Ciao Samira!”, risposero in coro riprendendosi dallo sbigottimento gli altri
“Sono arrivata proprio oggi e ho deciso di trascorrere qui qualche tempo… pensavo però che il clima fosse più adatto a me” disse pensierosa. “Comunque” proseguì gaudente “mi piace la Terra Remota ed è più fresco che nella savana. Cosa fate di bello?”.
“Leggiamo” risposero nuovamente in coro.
Vedere una giraffa in uno tra i giorni più freddi del mese più gelido in una delle lande più ghiacciate del Pianeta Terra affermare “oh che caldo che fa” aveva decisamente sortito un effetto ipnotico e Lappo dovette scuotere la testa per riuscire a profferire qualche parola, anche soltanto per essere gentile, cosa che caratterizza gli abitanti della Terra Remota.
“Ciao, io sono Lappo e stavo leggendo un libro di un eroe italiano che si chiama Giuseppe Garibaldi, era un tipo simpatico anche se si trovava sempre a combattere qualche battaglia per la libertà. Benvenuta Samira, vuoi bere una tisana con noi?”.


Samira, col suo carattere chiassoso come i colori di cui amava adornarsi, era felice di fare amicizia e ben presto si trovò talmente bene nella Terra Remota che nessuno più si ricordò che era arrivata e non nata lì. 

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