sabato 11 novembre 2017

Lappo e i suoi amici. Magik. (bozza)

Lappo e i suoi amici. Magik.

TUMP TUMP TUMP
“Per tutte le farghe! Non riesco proprio ad azzeccare il colore giusto!”
Lappo stava camminando tranquillamente quando udì distintamente i rumori e pronunziare tali parole.
Non ebbe alcun dubbio sulla provenienza e senza indugiare si incamminò verso la dimora-laboratorio di Magik, la Lepre bianca.
TUMP TUMP TUMP
Il tramestio si faceva sempre più forte. Era evidente che stava provando qualcosa di importante.
Magik era una Lepre bianca che aveva una fascinazione impressionante per la luce. Ne era profondamente innamorato e cercava, nella sua bottega, di fare tutto il possibile per comprenderne la composizione, le variazioni, gli effetti che si sarebbero potuti ottenere, le emozioni che essa riusciva a suscitare.
Non era sempre una buona idea avvicinarsi troppo quando stava lavorando perché non si poteva mai sapere, magari un razzo o un fulmine avrebbe potuto inavvertitamente colpire il malcapitato che si fosse trovato di lì a passare per caso.
Lappo si avvicinò cauto, e lo chiamò da lontano, per evitare qualche spiacevole incidente.
“Ehilà Magik!”
“Chi va là? Entra entra non c’è pericolo al momento”
“Come stai, che stai combinando di bello?”
“Ciao Lappo, sto bene grazie ma sto cercando di studiare alcuni appunti di una scienziata, una tale Marie Curie”
“Marie Curie? Beh è stata insignita del Premio Nobel, ben due volte se non ricordo male, dev’essere sicuramente una lettura interessante ma perché te interessi?”
“Sì esatto, per la Fisica e per la Chimica, ma non è quello che mi interessa, o almeno non troppo direttamente. Devi sapere che ha anche svolto degli studi molto interessanti sulle luci”
“Ah, adesso capisco, devi fare le luci per il concerto dei The Balmung e stai studiando”
“Esatto, vuoi una tazza di tisana?”

“Una bella tazza di Betullica non si rifiuta mai”

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