Lappo e i suoi amici. Magik.
TUMP TUMP TUMP
“Per tutte le farghe! Non riesco proprio
ad azzeccare il colore giusto!”
Lappo stava camminando tranquillamente
quando udì distintamente i rumori e pronunziare tali parole.
Non
ebbe alcun dubbio sulla provenienza e senza indugiare si incamminò verso la
dimora-laboratorio di Magik, la Lepre bianca.
TUMP TUMP TUMP
Il
tramestio si faceva sempre più forte. Era evidente che stava provando qualcosa
di importante.
Magik
era una Lepre bianca che aveva una fascinazione impressionante per la luce. Ne era
profondamente innamorato e cercava, nella sua bottega, di fare tutto il possibile
per comprenderne la composizione, le variazioni, gli effetti che si sarebbero
potuti ottenere, le emozioni che essa riusciva a suscitare.
Non
era sempre una buona idea avvicinarsi troppo quando stava lavorando perché non
si poteva mai sapere, magari un razzo o un fulmine avrebbe potuto inavvertitamente
colpire il malcapitato che si fosse trovato di lì a passare per caso.
Lappo
si avvicinò cauto, e lo chiamò da lontano, per evitare qualche spiacevole
incidente.
“Ehilà
Magik!”
“Chi
va là? Entra entra non c’è pericolo al momento”
“Come
stai, che stai combinando di bello?”
“Ciao
Lappo, sto bene grazie ma sto cercando di studiare alcuni appunti di una scienziata,
una tale Marie Curie”
“Marie Curie? Beh è stata insignita del
Premio Nobel, ben due volte se non ricordo male, dev’essere sicuramente una
lettura interessante ma perché te interessi?”
“Sì esatto, per la Fisica e per la
Chimica, ma non è quello che mi interessa, o almeno non troppo direttamente. Devi
sapere che ha anche svolto degli studi molto interessanti sulle luci”
“Ah, adesso capisco, devi fare le luci
per il concerto dei The Balmung e stai studiando”
“Esatto, vuoi una tazza di tisana?”
“Una bella tazza di Betullica non si
rifiuta mai”
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