Lappo e Lilla il Cavallo Bianco
Lappo
stava camminando a passo svelto per raggiungere il prima possibile un luogo
caldo dove ripararsi ma si fermò ad ammirare le costellazioni che adornavano il
cielo lappone nella lunga notte invernale. Era tutto immerso nelle sue
contemplazioni quando una voce che definire stonata sarebbe stato un eufemismo
irruppe nello spazio sonoro.
“Truuuuuulliilluuuu.
Che bello quando ci sei tuuuuuu. Truuuuuulliilluuuu nel cieeeeeelooo bluu”
Un
brivido, non di freddo ma di puro dispiacere uditivo, attraversò la schiena dell’husky
lupo dalla punta della coda fino alla punta delle orecchie.
La
voce era allegra e sentir cantare è sempre un piacere ma un minimo di intonatura
non sarebbe stata poi così sgradita.
“Uhiiiiii
guarda chi si vede!” esclamò giuliva la voce di cui sopra lasciando il suo
interlocutore senza fiato.
“Devi
proprio essere Lappo, l’unico husky lupo freddoloso di tutta la Lapponia”
“Uhm
be’ in effetti…son proprio io ma non mi ricordo di te, devi scusarmi”
“Oh,
non scusarti, io sono Lilla il Cavallo Bianco e ho aiutato la tua Mamma durante
il parto…. Eri un tale batuffolo e ora guarda un po’ come sei diventato grande,
grosso e forte”
“Sei
un’ostetrica?”
“Oh
nonononononononono. Sono Lilla il Cavallo Bianco”
“E
come hai fatto a…”
“Oh
è molto semplice: passavo di là e ho iniziato ad intonare, ma guarda te che
casualità, proprio Truuuuuulliilluuuu. Che bello quando ci sei tuuuuuu. Truuuuuulliilluuuu
nel cieeeeeelooo bluu”
La
schiena di Lappo venne percorsa nuovamente da un brivido che lo attraversò dalla
punta della coda fino alle orecchie.
“Non
so se lo hai notato ma sono parecchio stonata”
“Ehm
be’ sai…” rispose Lappo imbarazzato di fronte a tanta schiettezza
“Ma
a me non importa: cantare mi rilassa e mi mette di buon umore quindi….”
“Ah,
be’, se ti mette di buon umore …”
“Sì
sì e quindi, ti dicevo, stavo cantando Truuuuuulliilluuuu”
“Ho
capito non c’è proprio la necessità di ripetere tutta la canzone…”
“Sì,
tua madre ebbe una reazione simile. Sai non riusciva a partorire ma appena udì la
mia voce un fremito l’attraversò tutta e dopo qualche istante nascesti tu, che
batuffolotto!”
I
due risero di cuore e dunque Lappo invitò Lilla a bere un bicchiere di
Betullica.
“È
ottima ed è la mia bevanda preferita sai?”
“Oh,
mi fa molto piacere perché l’ha inventata la mia bisnonna, io l’ho modificata
un po’ e l’ho commercializzata. Sono stonata di voce ma non di testa! E mi fa
molto piacere averti incontrato, spero ci rivedremo presto”.
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