martedì 21 gennaio 2020

Storielle jazz. Miciamao, Brachetto Ben e Giammo il Coniglio Magico


C’era una volta una volta e c’è ancora una grande città con origini antichissime, bella e complicata come soltanto le grandi metropoli antiche sanno essere. In questo luogo, che si chiama Roma, Miciamao stava suonando il violino con l’archetto zin zin zin zin zin zin zin e zun zun zun zun zun zun quando ad un tratto arrivò Bracchetto Ben con il violoncello con la punta, la scarpa e l’archetto za za za za za za e zo zo zo zo zo.
Miciamao guardò Bracchetto Ben e gli disse: “Miaaaaaooooooooo miaaaaaaooooo”, che in linguaggio felino vorrebbe dire: “Spostati io sono qui col mio violino!”
Bracchetto Ben non si spostò e rispose: “Baaaaauuuuuuu bauuuu” che in lingua canina significa: “Oh no, io sono col mio violoncello, vedi ha anche la scarpa per la punta”
“Miaaaaooooooooo miaaooooooooooooooo” protestò Miciamao, sottolineando le sue affermazioni con un bel ziiiin ziiiiin ziiiiin che stava a significare: “E allora che intendi fare?”
“Babau babau woof woof”, “A me non importa proprio”, rispose Bracchetto Ben aggiungendo un bel za za a conclusione della sua affermazione.
Miciamao sospirò, contò fino a dieci 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 quando arrivò Giammo il Coniglio magico che zigo zigò una domanda che si tradurrebbe più o meno: “Quando comincia il concerto?”.
Bracchetto Ben e Miciamao si guardarono rispettivamente in cagnesco e in gattesco, non si potevano certo disattendere le aspettative di uno spettatore! E fu così che iniziarono a suonare e suonando suonando si divertirono talmente tanto da dimenticare che avrebbero voluto litigare.

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