C’era una volta una volta e c’è ancora
una grande città con origini antichissime, bella e complicata come soltanto le
grandi metropoli antiche sanno essere. In questo luogo, che si chiama Roma, Miciamao
stava suonando il violino con l’archetto zin zin zin zin zin zin zin e zun zun
zun zun zun zun quando ad un tratto arrivò Bracchetto Ben con il violoncello con
la punta, la scarpa e l’archetto za za za za za za e zo zo zo zo zo.
Miciamao guardò Bracchetto Ben e gli disse:
“Miaaaaaooooooooo miaaaaaaooooo”, che in linguaggio felino vorrebbe dire: “Spostati
io sono qui col mio violino!”
Bracchetto Ben non si spostò e rispose: “Baaaaauuuuuuu
bauuuu” che in lingua canina significa: “Oh no, io sono col mio violoncello,
vedi ha anche la scarpa per la punta”
“Miaaaaooooooooo miaaooooooooooooooo”
protestò Miciamao, sottolineando le sue affermazioni con un bel ziiiin ziiiiin
ziiiiin che stava a significare: “E allora che intendi fare?”
“Babau babau woof woof”, “A me non
importa proprio”, rispose Bracchetto Ben aggiungendo un bel za za a conclusione
della sua affermazione.
Miciamao sospirò, contò fino a dieci 1 2
3 4 5 6 7 8 9 10 quando arrivò Giammo il Coniglio magico che zigo zigò una
domanda che si tradurrebbe più o meno: “Quando comincia il concerto?”.
Bracchetto Ben e Miciamao si guardarono rispettivamente
in cagnesco e in gattesco, non si potevano certo disattendere le aspettative di
uno spettatore! E fu così che iniziarono a suonare e suonando suonando si
divertirono talmente tanto da dimenticare che avrebbero voluto litigare.
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