mercoledì 22 gennaio 2020

Storielle jazz. Canuccio Minù non riesce a dormire


Canuccio Minù non riesce a dormire

C’era una volta e c’è ancora una splendida fattoria in una valle attraversata da un fiume quasi sempre placido flush flush e talvolta impetuoso paratapaflush splash spataplash bololombolobolombolò. Ai piedi di un albero di olmo, dove era attaccata una bella altalena fatta con lo pneumatico rororororororoorr di un trattore tututututututututututututut Canuccio Minù stava schiacciando un pisolino ronf ronf ronf quando giunse Torin Torello che percuoteva il tamburello taratata. Pecorella Bee Bee chiamò le sue sorelle e si misero a belare a tempo di tamburo, facendo così ondulare le loro campanelle delendelendelendelen. A quel suono celestiale si unì anche Pan, un omaccione con la barba folta e il corpo di caprone, che si divertiva a suonare jazz e altre musiche dai ritmi indiavolati. Tatata tum ta tiiiii ti ti tuuuuuuu peee tiiiii tuuuuu ta tepeteeeeee tapatapatuuuuuuuuu petipeti pà patuttt patapatà, intonò dapprima con un flauto che si chiama anche siringa e poi con la più maneggevole tromba
A quel fracasso Canuccio Minù aprì pigramente un occhio, si guardò intorno e, senza star troppo a questionare cominciò ad improvvisare con la grancassa.. …..

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