giovedì 1 dicembre 2016

Una ballata celtica 5. (bozza)

 Una ballata celtica 5 (bozza)

“Il qui presente sedicente felis silvestris catus o felis catus, presentatosi col nome di Felix il Gatto, asserisce qualcosa che effettivamente ha un suo senso. Ora mi par più che necessario, se permettete, Messer e Donna Olmo, appurare con prove inconfutabili tale affermazione, senza farci confondere da istinti o simpatie, applicando una metodologia d’indagine al di sopra d’ogni sospetto”
“Oh oh oh Donna Pioppo, e ossequi alla famiglia, c’è da riscontrare una giusta et pregevole affermazione in codesta obiezione, ordunque mi par più che saggio e giusto approntare nel tempo che si addice e nel loco adatto all’uopo la corte per poter celebrare tale necessario processo alle intenzioni presenti, passate et future del sedicente Felix il Gatto”
“Io me ne vado, io voglio soltanto mangiare lo stufato preparato da Samalaliliath, e mi avete prorpio stufato con tutte queste chiacchiere”
“Oh Signur con tutto il daffare che ho da fare soltanto questa mi ci mancava, che l’imputato volesse fuggire ai suoi doveri”
“Pelosetto è inutile che tenti di svignartela, tanto non potrai andar via fino a che non verrà celebrato il processo alle intenzioni presenti, passate e future, che peraltro è uno spasso cui non abbiamo punto intenzione di rinunziare”
Il Lettore avrà sicuramente capito che la sorte di Felix il Gatto era ormai decisa, almeno per le successive ore di quella giornata e che gli abitanti del villaggio non avevano alcuna intenzione di lasciarsi scappare l’occasione di un tal divertimento, per loro. Per chi non fosse propriamente avvezzo alle usanze temporali del villaggio, in cui il concetto di ‘tempo’ che per gli umani è tanto importante e così legato al sorgere e al tramontare del sole, al variare delle stagioni, è una dimensione considerata ininfluente in quel luogo perché, semplicemente, non trascorre mai, e gli eventi si susseguono in base ad una logica tutta loro, senza troppi complimenti. Il processo alle intenzioni presenti, passate e future, si sarebbe dunque svolto in quella dimensione atemporale che avvolge il villaggio segreto con la levità della nebbiolina che sovente fa capoccella nella brughiera e si unisce alla brezza oceanica in una danza a volte ferma e altre agitata dal freddo vento del Nord.

Certo trovarsi nei panni, pardon, nel pelo e nella pelle di Felix il Gatto potrebbe sembrare scomodo ma bisogna ricordare che i felini sono esseri molto furbi e intelligenti, capaci di cavarsela anche in situazioni a loro ignote, è infatti cognito che essi sanno sempre in che modo farsi coccolare quando vogliono una carezza e come chiedere cibo a chi si prende amorevolmente cura di loro. Sanno rilassarsi completamente e agire con destrezza inaudita con velocità sorprendenti. 

Nessun commento:

Posta un commento