Una ballata celtica 5 (bozza)
“Il qui presente sedicente felis
silvestris catus o felis catus, presentatosi col nome di Felix il Gatto, asserisce
qualcosa che effettivamente ha un suo senso. Ora mi par più che necessario, se
permettete, Messer e Donna Olmo, appurare con prove inconfutabili tale
affermazione, senza farci confondere da istinti o simpatie, applicando una
metodologia d’indagine al di sopra d’ogni sospetto”
“Oh oh oh Donna Pioppo, e ossequi alla
famiglia, c’è da riscontrare una giusta et pregevole affermazione in codesta
obiezione, ordunque mi par più che saggio e giusto approntare nel tempo che si
addice e nel loco adatto all’uopo la corte per poter celebrare tale necessario
processo alle intenzioni presenti, passate et future del sedicente Felix il
Gatto”
“Io me ne vado, io voglio soltanto
mangiare lo stufato preparato da Samalaliliath, e mi avete prorpio stufato con
tutte queste chiacchiere”
“Oh Signur con tutto il daffare che ho
da fare soltanto questa mi ci mancava, che l’imputato volesse fuggire ai suoi
doveri”
“Pelosetto è inutile che tenti di
svignartela, tanto non potrai andar via fino a che non verrà celebrato il
processo alle intenzioni presenti, passate e future, che peraltro è uno spasso
cui non abbiamo punto intenzione di rinunziare”
Il Lettore avrà sicuramente capito che
la sorte di Felix il Gatto era ormai decisa, almeno per le successive ore di
quella giornata e che gli abitanti del villaggio non avevano alcuna intenzione
di lasciarsi scappare l’occasione di un tal divertimento, per loro. Per chi non
fosse propriamente avvezzo alle usanze temporali del villaggio, in cui il
concetto di ‘tempo’ che per gli umani è tanto importante e così legato al
sorgere e al tramontare del sole, al variare delle stagioni, è una dimensione
considerata ininfluente in quel luogo perché, semplicemente, non trascorre mai,
e gli eventi si susseguono in base ad una logica tutta loro, senza troppi
complimenti. Il processo alle intenzioni presenti, passate e future, si sarebbe
dunque svolto in quella dimensione atemporale che avvolge il villaggio segreto
con la levità della nebbiolina che sovente fa capoccella nella brughiera e si
unisce alla brezza oceanica in una danza a volte ferma e altre agitata dal
freddo vento del Nord.
Certo trovarsi nei panni, pardon, nel
pelo e nella pelle di Felix il Gatto potrebbe sembrare scomodo ma bisogna
ricordare che i felini sono esseri molto furbi e intelligenti, capaci di cavarsela
anche in situazioni a loro ignote, è infatti cognito che essi sanno sempre in
che modo farsi coccolare quando vogliono una carezza e come chiedere cibo a chi
si prende amorevolmente cura di loro. Sanno rilassarsi completamente e agire
con destrezza inaudita con velocità sorprendenti.
Nessun commento:
Posta un commento