mercoledì 7 dicembre 2016

Senatori 9. Rita Levi Montalcini. Nemo propheta in patria. (bozza)

Rita Levi Montalcini. Nemo propheta in patria.

Nemo propheta in patria, dicevano gli antichi romani, figurarsi se quel ‘nemo’, quel ‘nessuno’ è una ‘nessuna’ per di più nata in una famiglia ebrea e cresciuta durante gli anni più neri della storia patria.
Chiunque l’abbia vista almeno una volta, anche soltanto in fotografia o in video, non può scordarla. Rita Levi Montalcini è l’emblema stesso di un certo tipo di persone, quelle che tengono la schiena dritta senza piegarsi mai al volere degli altri, ai dettami della società, alle ingiustizie e alle assurdità fanatiche.
Una donna che non ha mai rinunciato alla sua femminilità e neanche ai suoi diritti di persona, anche quando tali diritti venivano barbaramente calpestati con stentoree grida o con i silenzi subdoli del maschilismo istituzionale.
Il concetto di uguaglianza nella cittadinanza, senza distinzione di censo, di sesso, di religione, di opinione, per lei più che un proclama o un ideale per cui lottare e battersi è stata pratica quotidiana di libertà.
Scienziata di levatura intellettuale talmente alta da meritare l’ambitissimo Premio Nobel, cui sono ovviamente seguite onorificenze di tutto rispetto da parte finanche del Presidente degli Stati Uniti d’America, interviste sulla stampa italiana, pubblicazioni e fondamentalmente una indifferenza politica da far venire il dubbio che la guerra partigiana di Liberazione e prima le battaglie del Risorgimento avessero mai avuto luogo nel BelPaese.
Venne nominata Senatrice a vita quando chiunque pensava che non avrebbe avuto la forza, vista l’età considerevole, di presenziare alle sedute parlamentari.
Per quasi vent’anni non se n’era mai fatto niente, non si era neanche pensato di insignire una donna nata in una famiglia ebrea di tale levatura intellettuale da aver ricevuto il Premio Nobel e moltissimi altri riconoscimenti, ognuno tra quali avrebbe singolarmente coronato nel migliore e più auspicabile dei modi la vita accademica di qualunque scienziato, del fondamentale riconoscimento di meriti scientifici da parte del Parlamento italiano.
Qualunque scolaretto aveva chiaro chi fosse quella donna minuta e indistruttibile con la mente di un genio e il sorriso di una nobile d’altri tempi, lo sguardo dolcemente implacabile di una persona che aveva agito quotidianamente la differenza, la bellezza, la libertà del principio fondamentale di Uguaglianza, una di quelle tre paroline che hanno animato le rivoluzioni, a partire da quella settecentesca francese in poi.
E forse, proprio espressione del Secolo dei Lumi è stata Rita Levi-Montalcini, ed espressione del Risorgimento e del Secolo Breve.
Come abbia fatto a tenersi sempre dritta come un fuso, a camminare con la testa, perfettamente pensante è più che certificato, alta e fiera attraversando pregiudizi, anni e regimi senza scomporsi, cancellando dal suo volto umiliazioni e sofferenze spiegando con la forza della pratica quotidiana i principi fondamentali della libertà è forse il busillis più bello che la Premio Nobel e, dopo quindici anni, Senatrice a vita Rita Levi-Montalcini abbia contribuito a dimostrare non alla comunità scientifica internazionale bensì al mondo intero e a quella Patria che tanto l’ha fatta tribolare prima di riconoscerle gli onori che sarebbe stato ovvio tributarle.
Quando fu nominata Senatrice a vita invece di far notare che finalmente un Presidente della Repubblica Italiana s’era ricordato di lei, si scatenò una ridda di polemiche[1], attraverso cui il Premio Nobel Rita Levi Montalcini passò senza scomporsi, senza perdere per un momento il sorriso bonario di elegante nobile d’altri tempi, con un’intelligenza, una classe e un’eleganza che rarissimamente si erano viste nelle due Camere del Parlamento italiano.






[1] Sulle polemiche che hanno contraddistinto la nomina di Rita Levi-Montalcini molto interessante l’articolo di Paolo Cucchiarelli pubblicato su America Oggi del 31/12/2012 http://americaoggi.info/2012/12/31/33932-dal-nobel-alla-politica-limpegno-di-rita-levi-montalcini-palazzo-madama


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