lunedì 19 luglio 2021

Sarina la cinciallegra

 

C’era una volta e c’è ancora una piccola città nel Nord dell’Inghilterra dove le persone sanno riconoscere tantissimi tipi di pioggia, parlandone per ore e ore prima di accomodarsi a gustare una calda tazza di tè.

In questo luogo molto pittoresco, su un grande e accogliente olmo, abitava Sarina una cinciallegra che aveva tanta voglia di volare ma, per quanto ci provasse, non c’era niente da fare, non ci riusciva punto.

Pigolando allegramente si sporgeva dal nido, guardava in basso, si sporgeva di nuovo e poi si rintanava tra le piume e le foglie.

Le sue amiche di quando in quando la andavano a trovare portandole in dono qualche petalo profumato oppure un prelibato bocconcino, un gheriglio di noce o altre squisitezze.

Sarina era piccolina anche se era ormai abbastanza grandicella.

Ogni giorno alzava la testa, pigolava allegramente, si sporgeva dal nido, guardava in basso, si sporgeva di nuovo e poi si rintanava tra le piume e le foglie.

Un giorno una scoiattolina di nome Giulietta si arrampicò fino al ramo dell’alto olmo in cui era il nido di Sarina.

“Ciao, io sono Giulietta”

“Ciao, io sono Sarina”, rispose un po’ intimidita la cinciallegra

“Nel bosco e in paese non si fa che parlare di te, sai?”, disse la castorina

“Davvero? E perché?”, chiese stupita Sarina

“Oh, tutti quanti si stanno chiedendo come fare per aiutarti a volare”

“Mi piacerebbe tanto”, rispose sporgendosi dal nido, guardando in basso, sporgendosi di nuovo prima di rintanarsi tra le piume e le foglie.

In quel mentre arrivò la mamma di Sarina, era raggiante quella mattina, così felice come non le capitava da molto tempo, salutò Sarina e Giulietta, la castorina.

“Ciao Sarina, hai visto, un’amica è venuta a trovarti fin qui sul grande olmo”, esordì la mamma

“Mi chiamo Giulietta, piacere, non vorrei disturbare”

“Oh nessun disturbo, è un gran piacere”, risposero in coro le due cinciallegre.

“Giulietta mi stava dicendo che nel bosco e in paese parlano di me”

“E che dicono?”, chiese la mamma un po’ preoccupata

“Oh, beh, ecco, vorrebbero, vorremmo aiutarla a volare”

“Ma non è possibile”, sospirò Sarina sporgendosi dal nido, guardando in basso, sporgendosi di nuovo e poi rintanandosi tra le piume e le foglie.

“Oh sì invece!” esclamarono in coro la mamma e la castorina

“E come?” chiese incredula Sarina sporgendosi dal nido, guardando in basso, sporgendosi di nuovo e poi rintanandosi tra le piume e le foglie.

La mamma le raccontò che le avrebbero accolte in un centro specializzato “ne esistono soltanto cinque in tutto il mondo”, esclamò aggiungendo che così avrebbe potuto volare anche lei.

Sarina non voleva credere a quelle parole ma le espressioni sui volti della mamma e della castorina non lasciavano dubbi. Si sporse dal nido, guardò in basso, si sporse di nuovo e poi, rintanandosi tra le piume e le foglie, chiese: “Ma come farò a scendere dal grande olmo?”

“Oh per questo ci sono io”, affermò orgogliosa Giulietta castorina indicando con la folta coda la sua schiena.

La mamma accomodò Sarina sulla schiena di Giulietta, che le avvolse la sua coda intorno stretta stretta per non farla cadere. Sarina rideva “mi fai il solletico con i peli” e scesero dal grande olmo urlando allegramente.

Tutti gli abitanti del bosco, del borgo e del paese si erano radunati intorno all’albero, chi tra le radici, chi su un ramo, chi sul prato e chi sul tetto del fienile poco lontano.

Quando scesero le accolsero con un grande applauso.

Le tre si diressero senza indugio verso un ospedale un po’ speciale dove Sarina venne accolta con molto calore.

Giulietta salutò le sue amiche e tornò nel bosco.

Sarina si impegnò moltissimo, a volte si scoraggiava e piangeva, certa che non sarebbe mai riuscita a volare, la mamma la rassicurava, la coccolava e la spronava senza mai perdersi d’animo.

Dopo tanto penare, uscirono finalmente dall’ospedale e poterono volare fino al nido sul grande olmo Sarina si sporse dal nido, guardò in basso, si sporse di nuovo e volò felice insieme alle sue amiche che le avevano organizzato una bella festicciola.  

 

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