Il grifone mangione
C’era una volta e c’è ancora una antica
città nell’Italia centrale che si chiama Perugia. È un posto magico e un po’
speciale dove non è difficile incontrare grifi e grifoni in gran quantità.
Talvolta si fanno accompagnare da lupe
capitoline, etrusche pantere e leoni ma per lo più si ergono fieri tra archi,
palazzi e frontoni.
A guardia di un bel giardino vi è un grande
grifone metallico che si è poggiato alla base di una colonna per fare uno spuntino.
Ma che spuntino!
Non è un grifone come tutti gli altri: è
il grifone mangione!
È sempre affamato e non c’è verso di
farlo stare a dieta, non che ne abbia bisogno perché ha una linea perfetta,
eppure mangia sempre con gran voracità.
Un giorno vide una intera mandria di
cinghiali e ZINC, li acchiappò coi suoi artigli e GLUP, li ingoiò in un sol
boccone.
Non ingrassò di un grammo.
Un altro GLUB inghiottì una MUUUcca, un
bufalo e una lepre in salmì senza batter ciglio.
Una sera si sbafò quattro QUACK QUAglie
ripiene, un arrosto e sette polli allo spiedo.
Un pomeriggio agguantò dieci pagnotte di
pane CRIC CROCcante riempite con tre prosciutti di montagna.
Una mattina fece colazione con dieci
chili di umbrichelli coi tartufi ma a metà mattinata aveva fame di nuovo e ingollò
GLAB GLAB venti torte al testo col capocollo, il salame e la mortadella.
Gli abitanti della città non sapevano più
che dargli da mangiare e chiesero consiglio alla pantera etrusca che chiese lumi
al cavallo alato il quale consultò la lupa capitolina che allattava
ancora Romolo e Remo.
Senza sapere cosa fare, decisero di andare
al museo a consultare il cippo di Perugia.
Iniziarono a leggere da sinistra a destra
e non ci capirono niente, poi cambiarono il verso di lettura, andando da destra
a sinistra e tutto sembrò loro molto più chiaro.
“Ma qui c’è scritto che nessuno può
prevaricare l’altro”, sintetizzò la lupa con Romolo e Remo sempre attaccati al suo
seno.
“È un’interpretazione un po’ fantasiosa
ma in fondo è proprio così”, annuì il saggio leone
“Ragionevole!”, esclamò il cavallo alato
“Bene, allora così ci regoleremo per
risolvere questa incresciosa situazione”, sentenziò l’elegante pantera etrusca.
E fu così che da quel giorno il grifone
mangione si nutrì di serpenti che, con le loro lingue pungenti, gli pizzicavano
lo stomaco facendogli passare la fame e gli abitanti di Perugia poterono
continuare a gozzovigliare allegramente.
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