546.
CRESCENZIO:
Silvano?
SILVANO:
Crescenzio, che ci fai qui?
CRESCENZIO:
Shhhh
SILVANO: Perché
bisbigli?
CRESCENZIO: Shhh
Luisa è qui?
SILVANO: No
CRESCENZIO:
Ah
SILVANO: Vuoi
una tisana?
CRESCENZIO:
Una di quelle tue centrifughe
SILVANO: Si
può sapere perché bisbigli?
CRESCENZIO:
Ah scusa…
SILVANO: Ti
posso fare un succo di melograno, non ho altro.
CRESCENZIO: Va
benissimo.
SILVANO: Che
succede?
CRESCENZIO:
Vorrei chiederti un favore.
SILVANO: A
me?
CRESCENZIO:
Sì, perché che c’è di strano?
SILVANO: No
no, niente, se posso, figurati.
CRESCENZIO: No,
è che, io, ecco, vedi….
SILVANO: Parli
come un innamorato che succede?
CRESCENZIO:
Lo vedi che sei strego!?!
SILVANO: Ma perché,
che ho detto?
CRESCENZIO:
Mi sono innamorato.
SILVANO: Tu?
CRESCENZIO:
Io.
SILVANO: Ma
non eri già felicemente fidanzato?
CRESCENZIO:
No.
SILVANO: No?
CRESCENZIO:
Ero fidanzato infelicemente.
SILVANO: Ah.
CRESCENZIO: E
ora….
SILVANO: E
chi sarebbe il caro oggetto?
CRESCENZIO: Un
atleta.
SILVANO: Un
atleta.
CRESCENZIO:
Eh, sì, un atleta che male c’è?
SILVANO: Dal
tuo sguardo sembrerebbe Apollo in persona.
CRESCENZIO:
Oh, no, non lo è ma…
SILVANO: Chi
è?
CRESCENZIO:
Questa è la sua foto, lo conosci?
SILVANO: Ti è
caduto il cacio sui maccheroni:
CRESCENZIO:
Perché?
SILVANO:
Perché è un mio caro amico, tornato da poco in paese per ritrovare il suo
equilibrio dopo una brutta storia di gelosia con un chirurgo.
CRESCENZIO: Uh
poverino.
SILVANO: Potrei
anche farvi incontrare casualmente ma…
CRESCENZIO:
Ma?
SILVANO: Non
lo so, penserò a qualcosa poi.
Nessun commento:
Posta un commento