venerdì 12 giugno 2020

Le lumache e i contadini


C’era una volta e c’è ancora un bell’orto in un parco dove una coppia di contadini volenterosi coltiva tanti ortaggi.
Un bel giorno piovve talmente tanto che l’orto si riempì di lumache, le quali gradirono molto gli ortaggi e il lavoro svolto dai contadini per piantare gustosi cavoli e cavolfiori.
Per ringraziarli e dimostrare il loro apprezzamento, ricamarono tutte le foglie con meravigliosi ghirigori e arzigogolati intarsi ma i contadini non ne furono molto contenti, chissà perché?, e si misero le mani nei capelli, dicendo ‘Oh no, oh no, ora come faremo? Le lumache hanno mangiato tutti i nostri ortaggi. Dovremmo prendere provvedimenti’
I contadini chiesero ai loro amici e conoscenti, fecero una ricerca in biblioteca, all’agricola e col computer e alla fine decisero di mettere della birra accanto ai cavoli per attirare nella trappola le lumache, le quali respirarono di sollievo e dissero: ‘Ah che bello ci hanno portato anche la birra, che coi crauti sta proprio bene, sono gentili questi umani!’
Ma i contadini non erano punto contenti  e, non sapendo più cosa fare, incaricarono un gatto di andare a parlare con i cornuti animali.
Il gatto era pigro e non aveva molta voglia di discutere per cui disse alle bestiole: ‘Ve ne dovete andare’, ma senza troppa convinzione.
Le lumache pensarono che vi fosse un fraintendimento e decisero di restare, per meglio far apprezzare la loro presenza, intarsiarono anche i torsoli dei cavoli in modo così carino ma così carino che sarebbe stato impossibile non apprezzarne la qualità artistica e la fine fattura.
I contadini erano sempre più disperati e chiesero aiuto al cane, il quale però aveva un’indole cortese e non voleva contraddire le lumache ma neanche chi tanto carinamente gli forniva coccole, cibo e osso.
Abbaiò alle lumache, le quali non capirono niente perché non conoscevano la lingua del cane e, indecise sul da farsi, intarsiarono anche le piante di fiori.
Dunque i contadini, di notte e non visti, andarono loro stessi a discutere con le lumache e dissero: ‘Care lumache, vi lasceremo, fuori dall’orto, gli scarti delle nostre coltivazioni, da quello potrete trarre nutrimento, ma lasciate stare il nostro orto se non volete che vi avveleniamo’
Le lumache ci rimasero male ma pensarono che, in fondo, fresche foglie e torsoli fossero meglio di un boccone avvelenato e così si costruì un duraturo rapporto di buon vicinato.


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