C’era una volta e c’è ancora Merridì, un
paese un po’ particolare dove le persone non stanno mai a guardare.
Non è che non siano curiose, è che hanno
altro da fare, sempre.
In quel paese non ci sono telefoni
perché gli abitanti hanno sempre talmente tanto da fare da non poter mica stare
a perder tempo a parlare al telefono.
A Merridì non ci sono edicole perché non
c’è proprio il modo di star lì a leggere il giornale.
In quell’abitato non c’è la televisione
perché chi ha tempo di starla a guardare?
A ben cercare neanche un videogioco
potrai trovare perché, già, chi si può mettere davanti ad un computer a
giocare?
C’è un grande parco, orti e giardini che
danno davvero un bel daffare.
Ci sono telai, tele, tomboli e pennelli
con cui tessere e disegnare.
Ci sono palle e palloni da scalciare, campane
disegnate su cui saltellare, corde con cui saltare, altalene su cui dondolare,
scivoli da cui scivolare.
A Merridì ci sono grandi spianatoie,
mulini, frantoi, forni perché c’è sempre qualcuno ad impastare ed infornare.
In quel paese ci sono strumenti da
suonare e utensili da adoperare, penne per scrivere e animali da coccolare.
A Merridì c’è un lettino per massaggiare,
una sauna, vasche idromassaggio, una grande piscina se ti vuoi rilassare.
Ci sono archi da tendere e spade da
affilare, vestiti da cucire e indossare, maglioni da creare, storie da
inventare.
Ci sono letti e amache di tutte le misure
se un pisolino vuoi schiacciare o una bella dormita vuoi fare.
A Merridì c’è un bel focolare intorno al
quale riunirsi e parlare, cantare, suonare per ore ed ore.
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