L’avventura di gnomo Gnomé e fatina
Feiri
C’era una volta e c’è ancora una montagna
incantata in cui di giorno fioriscono gli alberi e di notte il sottobosco si
illumina, indicando a piccoli esseri fantastici, quali gnomi e fatine, la
strada che stanno percorrendo. È impossibile vedere il bosco illuminato perché
le luci sono talmente piccole da poter entrare tutte quante, comodamente, in
una microscopica goccia d’acqua. Non contribuiscono, dunque, all’inquinamento
luminoso e non c’è da stupirsi se non vi sono studi scientifici sulla materia:
nessuno se n’è mai accorto e chi lo ha capito o sognato non va certo a raccontarlo
in qualche laboratorio scientifico: soltanto i bambini e chi è ancora capace di
immaginare e volare insieme alla fantasia può avere contezza di questo
meraviglioso fenomeno. A dire il vero anche alcuni abitanti delle montagne ne
sono a conoscenza ma i montanari spesso sanno mantenere i segreti della montagna
e del bosco. Quando gli alberi fioriscono, il sottobosco si illumina, gli gnomi
e le fatine se ne vanno in giro a svolgere indisturbati le loro faccende, quali
andare a trovare un amico o un parente, raccogliere particelle di acqua per
annaffiare minuscoli orticelli e per cucinare in pentole così piccole ma così
piccole da non poter quasi essere immaginate. Un bel giorno, o meglio una notte,
la fatina Feiri si attardò a chiacchierare con lo gnomo Gnomé e tra una
chiacchiera di qua e una chiacchiera di là si trovarono impreparati al sorgere
del sole. La luce era talmente pervasiva che non riuscivano più a vedere i segnali
luminosi che li avrebbero riportati nelle rispettive case! Tremarono di paura,
si guardarono e si fecero coraggio: avrebbero dovuto ritrovare la strada da soli.
Attraversarono un mare di foglie di quercia che scricchiolavano sotto i loro
minuscoli piedi CRISH CRISH CRISH. Ce l’abbiamo fatta! Esclamarono increduli
per poi dire ‘ma la strada è ancora lunga e impervia’. Subito dopo si trovarono
ad affrontare un’enorme pozzanghera, beh non era poi così grande ma per loro
era davvero gigantesca. ‘Come faremo?’ si chiesero spauriti per poi aggiungere ‘Non
ce la faremo mai a tornare a casa’ ma non si persero d’animo e l’attraversarono
riuscendo fortunosamente a saltare su una foglia che galleggiava proprio sulla
superficie della pozzanghera. Un refolo di vento FFFFFF FFFFF li trasportò
velocemente dall’altra parte della pozzanghera. Ce l’abbiamo fatta! Esclamarono
increduli per poi dire ‘ma la strada è ancora lunga e impervia’. Una foresta di
giganteschi fili d’erba si stagliava davanti a loro. Beh, a dire il vero era un
ciuffetto di erbetta non brucata da una mucca perché troppo rada ma a loro,
così piccini, sembrava davvero enorme. ‘Come faremo?’ si chiesero spauriti per
poi aggiungere ‘Non ce la faremo mai a tornare a casa’ ma non si persero d’animo
e l’attraversarono cercando di orientarsi tra le foglie che si piegavano
rischiando di travolgerli FLUSH FLUSH FLUSH Ce l’abbiamo fatta! Esclamarono increduli
per poi dire ‘ma la strada è ancora lunga e impervia’. Non così tanto, in
effetti, perché gnomo Gnomè era arrivato davanti alla porticina della sua abitazione.
Quella di fatina Feiri non poteva certo essere così lontana. Si fecero coraggio
e chiesero un passaggio ad una farfalla lì di passaggio che fu ben contenta di
poterli aiutare. In neanche un batter d’ali accompagnò la fatina Feiri e riportò
gnomo Gnomé davanti alla porta della sua casetta. Per lei era un nonnulla ma
per loro, così piccoli, era stata davvero una grande avventura!
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