161.
LISETTA: Cos’è questo profumino?
GIORGIO: Niente, un sughetto semplice semplice
LUDOVICA: Il segreto è il timo fresco
SIMONE: Oh cari consuoceri, che profumino
LILLY: Davvero, io ho un certo languorino
LISETTA: Ohlalà
GIORGIO: Bene, ci servivano proprio due aiutanti
LUDOVICA: Aiutanti?
SIMONE: Pronto ad assaggiare
LILLY: Oh, volete sapere se va bene di sale?
LISETTA: Non eravate con Carla e Armandino?
GIORGIO: Ecco, bene, comincia ad affettare quel pane
LUDOVICA: E tu, Lilly, sii gentile, sbuccia quel sacchetto di patate
SIMONE: Ma sono due filoni!
GIORGIO: Tre filoni, rette sottili, mi raccomando, c’è il rischio che non basti per tutti
LILLY: Sacchetto? Saranno cinque chili a dir poco!
LUDOVICA: Oh, no, quello da cinque chili l’ho già sbucciato io, quelli sono dieci chili, ma che ci vuole, sai com’è quando ci sono ospiti a cena c’è sempre qualcosa da fare!
LISETTA: E Dolly?
SIMONE: Sono tutti e tre di là
LILLY: Sono completamente folli
GIORGIO: Eh, per un paio di fettine di pane, quanto la fai lunga
LUDOVICA: E due patatelle!
SIMONE: Beh mah
LILLY: No, stavo parlando di Carla e Armandino
LISETTA: Diciamo che sono molto affezionati a Dolly
GIORGIO: Povero cane!
LUDOVICA: E le hanno messo anche il nome di una pecora clonata, è crudeltà!
SIMONE: Una bestiola votata al martirio
LILLY: Cerca di spiegare qualcosa a quegli umani ma è davvero complicato
LISETTA: Vogliono divorziare
GIORGIO: Immagino quel povero cane
LUDOVICA: Non oso neanche pensarci
SIMONE: E che divorziano a fare? Sono perfetti insieme
LILLY: Sono uguali! Assolutamente insopportabili
LISETTA: Un po’ pignoli
GIORGIO: Eh beh, potremmo fare il concorso della simpatia stasera
LUDOVICA: Il torneo dell’empatia
SIMONE: Vanno bene così sottili?
LILLY: Dove posso sciacquare le patate?
162.
GIOIA: Ho idea che non resisterò a lungo a questo profumo
SANDOKAN: Vai a mangiare un boccone
ANDREA: Ma sì, non fa mica male, sei magrissima
GIOIA: Sì, come un incrocio tra un ippopotamo e un elefante
ANDREA: Sei uno splendore, non andare a caccia di complimenti che non ne hai davvero bisogno
SANDOKAN: Dai vai a piluccare qualcosa
GIOIA: Sento le parole di condanna della mia ginecologa
ANDREA: E poi andrai dal personal trainer a confessarti
GIOIA: Il personal trainer?
ANDREA: E su che ci siamo intesi, non mi far essere più esplicito.. ci sono piccoletti da queste parti
SANDOKAN: Ha ragione Andrea, vai!
GIOIA: Vado, vado, che furia!
ANDREA: Ricordati che devi mangiare per due
SANDOKAN: E che sei più bella che mai
GIOIA: Va bene, mi avete convinta, vado
SANDOKAN: Oh, è andata… che faccia hai Andrea?
ANDREA: La mia, che faccia vuoi che abbia?
SANDOKAN: Sembri crucciato per qualcosa
ANDREA: Pensi che sia di troppo qui?
SANDOKAN: Assolutamente no
ANDREA: Certo che si è radunata mezza città
SANDOKAN: Dai non esagerare
ANDREA: Beh, comunque mi sembra una bella situazione
SANDOKAN: A volte le cose sono più belle quanto meno te le aspetti
ANDREA: Già, quando arrivano così
SANDOKAN: Comunque
ANDREA: Tu, piuttosto, mi volevi dire qualcosa?
SANDOKAN: Sì, cioè
ANDREA: Che succede?
SANDOKAN: Io mi sento un alieno
ANDREA: Perché?
SANDOKAN: Perché sì
ANDREA: Ottima risposta
SANDOKAN: Ti rendi conto che sarò un padre, cioè io?
ANDREA: E non sei contento?
SANDOKAN: Sì e… frastornato
ANDREA: Ma non erano le donne quelle con gli scompensi ormonali?
SANDOKAN: Dai andiamo a piluccare anche noi qualcosa!
163.
THEO: Che serata incantevole
RICCARDO: Sì, Gioia e Sandokan sanno creare buonumore intorno a loro
THEO: Certo che i suoceri di Gioia sono impegnativi
RICCARDO: Se ci pensi, da una parte è meglio così…
THEO: Meglio che averli sempre tra i piedi?
RICCARDO: Te li immagini sempre in zona
THEO: Scroccherebbero pranzi e cene in quantità
RICCARDO: Perfido
THEO: Un po’
RICCARDO: Lo sei sempre?
THEO: Cosa?
RICCARDO: Cattivello…
THEO: No, solo con le persone che mi ispirano
RICCARDO: Io ti ispiro?
THEO: Potresti ispirare un grande artista
RICCARDO: Stai cercando di imbrogliarmi
THEO: No, è vero, ma adesso chissà che penserai di me
RICCARDO: Che sei una persona molto particolare
THEO: Particolare intendi strana?
RICCARDO: No, bellissima
THEO: Ohoh
RICCARDO: Da non lasciarsi sfuggire, hai impegni per i prossimi…
THEO: Il prossimo weekend sono libero
RICCARDO: Che combinazione, anche io
164.
SILVIA: A volte ho la sensazione che il difficile non sia incontrarsi ma imparare a conoscersi
ODOACRE: Mah, io non sono un esperto
SILVIA: Di cosa?
ODOACRE: Di amori, d’amore
SILVIA: Ah no?
ODOACRE: Direi proprio di no. Mi occupo di rendere vivibili le vite degli altri ma poi, non so, mantengo una certa distanza con chiunque, forse non sono adatto alla vita di coppia, di famiglia, potrebbe essere una questione di carattere, no?
SILVIA: Introverso?
ODOACRE: Non lo so, conosco tante persone, sono socievole ma… fino ad un certo punto, poi mi chiudo, non vado mai oltre la cordiale amicizia
SILVIA: Per me è lo stesso ma penso che sia qualcosa che ha a che fare con il mestiere
ODOACRE: Che c’entra il lavoro?
SILVIA: Incontro tantissime persone, entro nell’intimità delle loro vite e questo mi spaventa. Ho la sensazione a volte che la psiche umana sia un abisso oscuro dove possono accadere nefandezze per la semplice paura di essere felici
ODOACRE: La paura della felicità è un concetto interessante, molto studiato dalla filosofia morale peraltro.
SILVIA: Davvero?
ODOACRE: Sì, l’eudemonia è una delle maggiori aspirazioni delle persone virtuose
SILVIA: Mi stai dicendo che sono una specie di suora?
ODOACRE: No, ti sto dicendo che quello verso il raggiungimento della felicità è strettamente correlato alla verità, alla conoscenza
SILVIA: I bambini sono felici
ODOACRE: E infatti sono gli unici che sanno davvero cosa sia la vita. Hanno memoria di quello che non è e conoscono ciò che è.
SILVIA: E poi lo dimenticano col crescere
ODOACRE: Altrimenti non sarebbero più bambini ma adulti
SILVIA: Insomma trascorriamo tutta la vita a cercare di tornare verso l’inizio della vita
ODOACRE: E a fuggire da esso
SILVIA: Perché?
ODOACRE: Forse perché l’inizio e la fine della vita hanno qualcosa in comune
SILVIA: Già siamo materia e poi ci limitiamo e riusciamo ad avere una forma ma ad un certo punto i nostri limiti si stancano di contenerci e torniamo ad essere materia
ODOACRE: Posso… posso chiederti di…
SILVIA: Sì?
ODOACRE: Ecco, io ho un appuntamento con degli amici
SILVIA: Ah, certo, capisco, vado di là, non volevo sembrare importuna
ODOACRE: Oh, no, non è quello
SILVIA: Ma davvero, capisco
ODOACRE: Vuoi venire con me all’osservatorio?
SILVIA: All’osservatorio?
ODOACRE: Dove ho appuntamento coi miei amici per osservare il cielo
SILVIA: Sei un astrofilo?
ODOACRE: Sì, perché?
SILVIA: Anche io
ODOACRE: E se fossimo polvere della stessa stella?
165.
CARLA: Pensi sia vero?
ARMANDINO: Cosa?
DOLLY: UHUUUUU
CARLA: Che siamo tanto simili
ARMANDINO: Non lo so
DOLLY, scodinzolando: BAU BAU
CARLA: Dolly, piccolina, non ti angustiare
ARMANDINO: Piccina, non ti preoccupare
DOLLY: UFF
CARLA: Ti rendi conto di essere maniacale nelle tue abitudini
ARMANDINO: Beh, se pensi di non essere un po’ puntigliosa
DOLLY: UFF
CARLA: Prendersi cura di sé e del proprio spazio è una forma…
ARMANDINO: …di rispetto, va bene ma…
DOLLY: WOOF WOOF
CARLA: Ma davvero vorresti togliermi Dolly?
ARMANDINO: Tu non faresti lo stesso?
DOLLY: GUAIIIIII
CARLA: Forse hanno ragione
ARMANDINO: Chi si somiglia si piglia?
DOLLY, scodinzolando vistosamente: BAU BAU BAU
CARLA: No, piccolina mammina e papino non ti abbandoneranno
ARMANDINO: Se è per lei… forse vale la pena tentare, che ne dici?
DOLLY: WOOF
166.
LISETTA: Ho idea che oggi la mia dieta salterà
GIORGIO: Dieta? Tu?
LUDOVICA: Tesoro non hai bisogno di dieta, sei un fiore
SIMONE: La dieta intristisce
LILLY: Lascia fare le diete a chi ha già raggiunto una considerevole età…
GIOIA: Che fame, c’è qualcosa da stuzzicare?
LISETTA: Guarda che tartine con cavolfiore e maionese
GIOIA: No, la maionese no
GIORGIO: Ma sono le tue preferite
LUDOVICA: E vuol dire che oggi non le vanno
SIMONE: Sono squisite anche quelle con tonno, ketchup e maionese
LILLY: Ha detto che non vuole la maionese
GIOIA: C’è una fettina di pane
SIMONE: Appena affettato
LISETTA: Aglietto e olio?
GIORGIO: Stellina, ci vuoi un po’ di sugo?
LUDOVICA: Non è più stellina, è cresciuta ormai
GIORGIO: Per me rimarrà stellina fino alla fine dei miei giorni
SIMONE: Già, sembra sempre che siano ancora piccoli
LILLY: Ma per fortuna ora sono grandi e svezzati
GIOIA: Svezzati da un pezzo direi, per fortuna
LILLY: Vedrai, tesoro, vedrai tra qualche mese…
LISETTA: Che succede tra qualche mese?
GIORGIO: Quanti nello specifico?
LUDOVICA: Ma dai il tempo è una questione relativa
SIMONE: Parentale direi
LILLY: Non pensavate che non avessimo notato le tue occhiaie, il tuo pallore luminoso, le parole non dette, vero Gioia?
GIOIA: Io, ehm il pane col sugo Papà per favore
LUDOVICA: A TAVOLAAAAAAAAAAA!!!!
FINE
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