venerdì 7 gennaio 2022

L'anno dei divorzi da 161 a 166

  

161.

 

LISETTA: Cos’è questo profumino?

GIORGIO: Niente, un sughetto semplice semplice

LUDOVICA: Il segreto è il timo fresco

SIMONE: Oh cari consuoceri, che profumino

LILLY: Davvero, io ho un certo languorino

LISETTA: Ohlalà

GIORGIO: Bene, ci servivano proprio due aiutanti

LUDOVICA: Aiutanti?

SIMONE: Pronto ad assaggiare

LILLY: Oh, volete sapere se va bene di sale?

LISETTA: Non eravate con Carla e Armandino?

GIORGIO: Ecco, bene, comincia ad affettare quel pane

LUDOVICA: E tu, Lilly, sii gentile, sbuccia quel sacchetto di patate

SIMONE: Ma sono due filoni!

GIORGIO: Tre filoni, rette sottili, mi raccomando, c’è il rischio che non basti per tutti

LILLY: Sacchetto? Saranno cinque chili a dir poco!

LUDOVICA: Oh, no, quello da cinque chili l’ho già sbucciato io, quelli sono dieci chili, ma che ci vuole, sai com’è quando ci sono ospiti a cena c’è sempre qualcosa da fare!

LISETTA: E Dolly?

SIMONE: Sono tutti e tre di là

LILLY: Sono completamente folli

GIORGIO: Eh, per un paio di fettine di pane, quanto la fai lunga

LUDOVICA: E due patatelle!

SIMONE: Beh mah

LILLY: No, stavo parlando di Carla e Armandino

LISETTA: Diciamo che sono molto affezionati a Dolly

GIORGIO: Povero cane!

LUDOVICA: E le hanno messo anche il nome di una pecora clonata, è crudeltà!

SIMONE: Una bestiola votata al martirio

LILLY: Cerca di spiegare qualcosa a quegli umani ma è davvero complicato

LISETTA: Vogliono divorziare

GIORGIO: Immagino quel povero cane

LUDOVICA: Non oso neanche pensarci

SIMONE: E che divorziano a fare? Sono perfetti insieme

LILLY: Sono uguali! Assolutamente insopportabili

LISETTA: Un po’ pignoli

GIORGIO: Eh beh, potremmo fare il concorso della simpatia stasera

LUDOVICA: Il torneo dell’empatia

SIMONE: Vanno bene così sottili?

LILLY: Dove posso sciacquare le patate?


162.

 

GIOIA: Ho idea che non resisterò a lungo a questo profumo

SANDOKAN: Vai a mangiare un boccone

ANDREA: Ma sì, non fa mica male, sei magrissima

GIOIA: Sì, come un incrocio tra un ippopotamo e un elefante

ANDREA: Sei uno splendore, non andare a caccia di complimenti che non ne hai davvero bisogno

SANDOKAN: Dai vai a piluccare qualcosa

GIOIA: Sento le parole di condanna della mia ginecologa

ANDREA: E poi andrai dal personal trainer a confessarti

GIOIA: Il personal trainer?

ANDREA: E su che ci siamo intesi, non mi far essere più esplicito.. ci sono piccoletti da queste parti

SANDOKAN: Ha ragione Andrea, vai!

GIOIA: Vado, vado, che furia!

ANDREA: Ricordati che devi mangiare per due

SANDOKAN: E che sei più bella che mai

GIOIA: Va bene, mi avete convinta, vado

SANDOKAN: Oh, è andata… che faccia hai Andrea?

ANDREA: La mia, che faccia vuoi che abbia?

SANDOKAN: Sembri crucciato per qualcosa

ANDREA: Pensi che sia di troppo qui?

SANDOKAN: Assolutamente no

ANDREA: Certo che si è radunata mezza città

SANDOKAN: Dai non esagerare

ANDREA: Beh, comunque mi sembra una bella situazione

SANDOKAN: A volte le cose sono più belle quanto meno te le aspetti

ANDREA: Già, quando arrivano così

SANDOKAN: Comunque

ANDREA: Tu, piuttosto, mi volevi dire qualcosa?

SANDOKAN: Sì, cioè

ANDREA: Che succede?

SANDOKAN: Io mi sento un alieno

ANDREA: Perché?

SANDOKAN: Perché sì

ANDREA: Ottima risposta

SANDOKAN: Ti rendi conto che sarò un padre, cioè io?

ANDREA: E non sei contento?

SANDOKAN: Sì e… frastornato

ANDREA: Ma non erano le donne quelle con gli scompensi ormonali?

SANDOKAN: Dai andiamo a piluccare anche noi qualcosa!


163.

 

THEO: Che serata incantevole

RICCARDO: Sì, Gioia e Sandokan sanno creare buonumore intorno a loro

THEO: Certo che i suoceri di Gioia sono impegnativi

RICCARDO: Se ci pensi, da una parte è meglio così…

THEO: Meglio che averli sempre tra i piedi?

RICCARDO: Te li immagini sempre in zona

THEO: Scroccherebbero pranzi e cene in quantità

RICCARDO: Perfido

THEO: Un po’

RICCARDO: Lo sei sempre?

THEO: Cosa?

RICCARDO: Cattivello…

THEO: No, solo con le persone che mi ispirano

RICCARDO: Io ti ispiro?

THEO: Potresti ispirare un grande artista

RICCARDO: Stai cercando di imbrogliarmi

THEO: No, è vero, ma adesso chissà che penserai di me

RICCARDO: Che sei una persona molto particolare

THEO: Particolare intendi strana?

RICCARDO: No, bellissima

THEO: Ohoh

RICCARDO: Da non lasciarsi sfuggire, hai impegni per i prossimi…

THEO: Il prossimo weekend sono libero

RICCARDO: Che combinazione, anche io


164.

 

SILVIA: A volte ho la sensazione che il difficile non sia incontrarsi ma imparare a conoscersi

ODOACRE: Mah, io non sono un esperto

SILVIA: Di cosa?

ODOACRE: Di amori, d’amore

SILVIA: Ah no?

ODOACRE: Direi proprio di no. Mi occupo di rendere vivibili le vite degli altri ma poi, non so, mantengo una certa distanza con chiunque, forse non sono adatto alla vita di coppia, di famiglia, potrebbe essere una questione di carattere, no?

SILVIA: Introverso?

ODOACRE: Non lo so, conosco tante persone, sono socievole ma… fino ad un certo punto, poi mi chiudo, non vado mai oltre la cordiale amicizia

SILVIA: Per me è lo stesso ma penso che sia qualcosa che ha a che fare con il mestiere

ODOACRE: Che c’entra il lavoro?

SILVIA: Incontro tantissime persone, entro nell’intimità delle loro vite e questo mi spaventa. Ho la sensazione a volte che la psiche umana sia un abisso oscuro dove possono accadere nefandezze per la semplice paura di essere felici

ODOACRE: La paura della felicità è un concetto interessante, molto studiato dalla filosofia morale peraltro.

SILVIA: Davvero?

ODOACRE: Sì, l’eudemonia è una delle maggiori aspirazioni delle persone virtuose

SILVIA: Mi stai dicendo che sono una specie di suora?

ODOACRE: No, ti sto dicendo che quello verso il raggiungimento della felicità è strettamente correlato alla verità, alla conoscenza

SILVIA: I bambini sono felici

ODOACRE: E infatti sono gli unici che sanno davvero cosa sia la vita. Hanno memoria di quello che non è e conoscono ciò che è.

SILVIA: E poi lo dimenticano col crescere

ODOACRE: Altrimenti non sarebbero più bambini ma adulti

SILVIA: Insomma trascorriamo tutta la vita a cercare di tornare verso l’inizio della vita

ODOACRE: E a fuggire da esso

SILVIA: Perché?

ODOACRE: Forse perché l’inizio e la fine della vita hanno qualcosa in comune

SILVIA: Già siamo materia e poi ci limitiamo e riusciamo ad avere una forma ma ad un certo punto i nostri limiti si stancano di contenerci e torniamo ad essere materia

ODOACRE: Posso… posso chiederti di…

SILVIA: Sì?

ODOACRE: Ecco, io ho un appuntamento con degli amici

SILVIA: Ah, certo, capisco, vado di là, non volevo sembrare importuna

ODOACRE: Oh, no, non è quello

SILVIA: Ma davvero, capisco

ODOACRE: Vuoi venire con me all’osservatorio?

SILVIA: All’osservatorio?

ODOACRE: Dove ho appuntamento coi miei amici per osservare il cielo

SILVIA: Sei un astrofilo?

ODOACRE: Sì, perché?

SILVIA: Anche io

ODOACRE: E se fossimo polvere della stessa stella?


165.

 

CARLA: Pensi sia vero?

ARMANDINO: Cosa?

DOLLY: UHUUUUU

CARLA: Che siamo tanto simili

ARMANDINO: Non lo so

DOLLY, scodinzolando: BAU BAU

CARLA: Dolly, piccolina, non ti angustiare

ARMANDINO: Piccina, non ti preoccupare

DOLLY: UFF

CARLA: Ti rendi conto di essere maniacale nelle tue abitudini

ARMANDINO: Beh, se pensi di non essere un po’ puntigliosa

DOLLY: UFF

CARLA: Prendersi cura di sé e del proprio spazio è una forma…

ARMANDINO: …di rispetto, va bene ma…

DOLLY: WOOF WOOF

CARLA: Ma davvero vorresti togliermi Dolly?

ARMANDINO: Tu non faresti lo stesso?

DOLLY: GUAIIIIII

CARLA: Forse hanno ragione

ARMANDINO: Chi si somiglia si piglia?

DOLLY, scodinzolando vistosamente: BAU BAU BAU

CARLA: No, piccolina mammina e papino non ti abbandoneranno

ARMANDINO: Se è per lei… forse vale la pena tentare, che ne dici?

DOLLY: WOOF


 

166.

 

LISETTA: Ho idea che oggi la mia dieta salterà

GIORGIO: Dieta? Tu?

LUDOVICA: Tesoro non hai bisogno di dieta, sei un fiore

SIMONE: La dieta intristisce

LILLY: Lascia fare le diete a chi ha già raggiunto una considerevole età…

GIOIA: Che fame, c’è qualcosa da stuzzicare?

LISETTA: Guarda che tartine con cavolfiore e maionese

GIOIA: No, la maionese no

GIORGIO: Ma sono le tue preferite

LUDOVICA: E vuol dire che oggi non le vanno

SIMONE: Sono squisite anche quelle con tonno, ketchup e maionese

LILLY: Ha detto che non vuole la maionese

GIOIA: C’è una fettina di pane

SIMONE: Appena affettato

LISETTA: Aglietto e olio?

GIORGIO: Stellina, ci vuoi un po’ di sugo?

LUDOVICA: Non è più stellina, è cresciuta ormai

GIORGIO: Per me rimarrà stellina fino alla fine dei miei giorni

SIMONE: Già, sembra sempre che siano ancora piccoli

LILLY: Ma per fortuna ora sono grandi e svezzati

GIOIA: Svezzati da un pezzo direi, per fortuna

LILLY: Vedrai, tesoro, vedrai tra qualche mese…

LISETTA: Che succede tra qualche mese?

GIORGIO: Quanti nello specifico?

LUDOVICA: Ma dai il tempo è una questione relativa

SIMONE: Parentale direi

LILLY: Non pensavate che non avessimo notato le tue occhiaie, il tuo pallore luminoso, le parole non dette, vero Gioia?

GIOIA: Io, ehm il pane col sugo Papà per favore

LUDOVICA: A TAVOLAAAAAAAAAAA!!!!


FINE

 


 

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