C'era una volta e c'è ancora un bel giardino con rose, querce, ulivi, peschi, agrumi, pratoline e tantissime altre piante, ognuna con una storia da raccontare o un segreto da custodire.
In questo luogo molto particolare una bambina curiosa e carina parlava coi gatti e dialogava coi cani, capiva il mistero di gazze e tortore, ascoltava le previsioni meteorologiche delle cornacchie, si incantava ad ammirare gli storni di storni, aspettava l'estate per vedere il cielo brillare nel grande uliveto grazie a lucciole e grilli, si divertiva ad immaginare partiture create dalle rondini sui fili anche se lei non sapeva suonare e di notte alzava il naso all'insù per cercare la Via Lattea, la nostra galassia. La bambina curiosa e carina non stava mai ferma tranne nei pomeriggi d'estate, quando si sdraiava su un'amaca e si faceva cullare dalle sue amiche cicale. Un bel giorno si era fermata Immobile davanti ad un muretto di grosse pietre marroni e non c'era verso di spostarla da lì. "Bella bionda che succede?", le domandò improvvisamente Pinco, un segugio che aveva deciso di farsi adottare e che era convinto che la bambina curiosa e carina fosse bionda anche se non lo era, o almeno non lo era più da quando era così piccola da stare comodamente sulle spalle del suo papà a succhiargli i folti capelli dritti. "Ciao Pinco, guarda!", rispose lei che sapeva ben parlare la lingua del cane, anche se non voleva farsene accorgere: gli adulti erano così scemi da pensare di comprendere tutto e non capivano le cose più elementari se la scienza o la religione non gliele spiegavano. Il suo papà era diverso, lui sapeva parlare coi cani, più che altro ogni tanto abbaiava. Non lo faceva spesso, soltanto quando qualche cane abbaiava alla sua piccolina, cercando di spaventarla, allora lui BAU BAU BAU strillava così forte che anche gli animali più grandi se ne andavano con la coda tra le gambe. Era un modo un po' rozzo di comunicare ma era pur sempre un modo. La bambina curiosa e carina lo faceva senza abbaiare, ma i bambini e le bambine hanno un potere speciale, quello dell'immaginazione. Non fece in tempo a dire: "Guarda Pinco, è una crisalide!", che da un bozzolo bianco a forma di bruco volò via una splendida farfalla.
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