mercoledì 18 marzo 2020

Storielle jazz. Melba e Dizzy


Melba e Dizzy

C’era una volta un anatroccolo che un bel giorno diventò un cigno… ehm no… c’era una volta una cigna che nuotava insieme ai suoi amici e alle sue amiche nelle gelide acque del Fiume Velino, riposandosi di quando in quando sui resti del ponte romano di Rieti.
Senza sapere bene perché, si sentiva un po’ malinconica.
Le piaceva stare in compagnia e aveva tante cose da raccontare ma una strana nostalgia le velava il sorriso pronto e allegro.
Una bella sera d’inverno, con le stelle e i pianeti che sembravano voler illuminare il Terminillo imbiancato dalla copiosa neve, il suo amico Dizzy le si avvicinò e le sussurrò:
“Melba, è un po’ che ti osservo: sembri sempre allegra ma io lo so che ti manca qualcosa”
“Oh Dizzy, tu sì che sai leggermi nel cuore ma promettimi che se ti dirò cosa vorrei non mi prenderai in giro”
“Te lo prometto”, rispose Dizzy contento per aver saputo comprendere i sentimenti della sua amica e incuriosito dal suo desiderio tanto nascosto
“Io vorrei tanto suonare un trombone”
“Un trombone? Beh, non è facilissimo ma sono sicuro che hai la giusta determinazione. Vediamo cosa si può fare”
Melba lo ringraziò e quasi dimenticò di averne parlato col suo caro amico.
Una notte di primavera, dopo una pioggia torrenziale cui era seguita una tardiva nevicata, che avrebbe messo di pessimo umore chiunque, Melba vide Dizzy planare sull’acqua del fiume con l’aria raggiante di chi porta buone notizie.
“Ecco Melba, l’ho trovato!” le disse porgendole uno splendido trombone, beh, forse si era un po’ ammaccato nell’atterraggio ma insomma era pur sempre un gran bello strumento.
Melba era fuori di sé dalla gioia, saltellò, fece una giravolta, una capriola e poi una piroetta con il becco all’insù.
Studiò alacremente e, se all’inizio le uscivano delle note un po’ sghimbesce, dopo ore e ore di esercizi riuscì a suonare talmente bene che chiunque passasse di là si fermava ad ascoltarla senza più pensare al tempo che trascorreva.
E fu così che Melba, Dizzy e i loro amici fondarono un’orchestra jazz con cui girarono il mondo incantando il pubblico di tantissimi Paesi.





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