Geronimo e Annina
C’era una volta e c’è ancora una
bellissima fattoria vicina ai margini di una grande città, dove vivono più o
meno pacificamente animali di tante specie diverse e c’è una gran varietà di
piante. Un agricoltore un po’ bizzarro coltiva verdure e ogni tipo di vegetale
ma non usa pesticidi né niente di artificiale ed è convinto che lasciare agli
animali un po’ di spazio sia vitale per un buon raccolto. Avrà ragione? Chi lo
sa? Fatto sta che entrando dal cancello di legno posto all’ingresso di un viale
in terra battuta e pietre di fiume, i polmoni sembrano ringiovanire e le narici
vengono avvolte da un profumo inebriante di terra, foglie, natura. L’agricoltore
non è da solo, beninteso, vi sono persone che amano aiutarlo e lui impone mai regole
rigide tranne ma è inamovibile sull’importanza di non utilizzare prodotti
nocivi per l’ambiente e di non mangiare gli animali della fattoria. Un po’ increduli
Geronimo e Annina erano arrivati lì una mattina cercando di non farsi notare e
pensando di poter passare inosservati. Avrebbero giusto voluto dare un’occhiata,
così, senza soffermarsi. Parlarono con gli altri animali, un gruccione, due
cornacchie, un paio di volpacchiotte e le temibili donnole, cani, gatti e
lucertole, che non amavano punto i felini e si fidavano molto poco di loro. Quando
arrivò, il contadino fece finta di niente, Geronimo e Annina furono così
contenti che aprirono le loro code danzando allegramente ma è un po’ difficile
non vedere quando un pavone apre la coda per farsi rimirare e il contadino sorrise.
“Non abbiate paura, qui nessuno vi farà
del male”
E fu così che Annina e Geronimo rimasero
per sempre nella fattoria ai margini della grande città dalle mille luci
sfavillanti.
Molto liberamente ispirato ad Annette e
Gary Peacock.
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