giovedì 16 luglio 2020

I fotografi a Banff (aggiornato)


C’era una volta e c’è ancora un bellissimo parco naturale nel Canada Orientale. Nel parco gli animali vivono indisturbati e svolgono le loro faccende senza stare troppo a preoccuparsi degli esseri umani. Ogni tanto un turista lascia incautamente qualcosa da mangiare dopo aver campeggiato sulle rive di un lago o di un fiume, anche se non si dovrebbe mai fare perché gli animali del parco vanno rispettati e non si deve alterare il loro habitat naturale.
Un bel giorno d’estate, quando in pianura il caldo è soffocante e tra i pecci e i pini si trova un po’ di refrigerio, Volverina Gula, una ghiottona vegetariana molto golosa di bacche, incontrò il suo amico Anderson l’Alce che stava passeggiando sulla riva del fiume.

“Ciao Volverina”
“Ciao Anderson”
“Hai saputo la novità?”
“Quale novità?”
“Ah beh, pare che arriverà un gruppo di fotografi a studiare il nostro comportamento”
“Oh no!”
“Già”
“Quindi dovrò interrompere la mia dieta vegetariana?”
“Se non vuoi essere presa di mira e studiata in laboratorio, temo proprio di sì”
“Questi umani, non sanno proprio cosa fare per disturbare, ma non potrebbero limitarsi a vivere nelle loro inquinatissime città?”
“Non so che dirti ma ho pensato che forse potresti chiedere a Puma Coguaro”
“Oh per favore, l’ultima volta che abbiamo parlato voleva mettermi in pentola e farmi a stufato”
“Beh e allora dovrai ricominciare a cibarti di animali”
“Uhhhh e quando arriveranno questi… umani?”
“Tra pochi giorni da quello che ho capito”

Volverina Gula emise un gemito straziante.
Gli umani non le erano simpatici ma bisognava in qualche modo accontentarli per evitare che facessero gran danni, quali ad esempio costruire case, abbattere alberi e altre iniquità.
Salutò l’Alce Anderson e si mise a cercare Puma Coguaro, attività che la rendeva alquanto nervosa. Decise di andare a trovare la sua amica Grigia Grizzly, un’orsa molto simpatica e giocherellona. Anche lei avrebbe dovuto cambiare atteggiamento e imparare a far la faccia dura per fare più paura a quegli antipatici degli scienziati.

“Volverina, che piacere, qual buon vento ti porta?”
“Grigia, ho per te alcune bacche per addolcire la notizia che ti sto per dare”
“Non mi dire che torneranno quegli umani?”
“Sì, un gruppo di fotografi, tra qualche giorno ma non si sa quando, me l’ha detto Anderson”
“Ma non hanno altro da fare questi umani che stare qui coi binocoli ad osservare, filmare e fotografare? Mi toccherà provare a digrignare i denti. Se faccio così sembro abbastanza credibile come orsa cattiva?”

Grigia digrignò i denti e proprio in quel momento le due amiche udirono un inconfondibile click, gli umani erano già arrivati e le stavano fotografando.

Volverina dovette sforzarsi enormemente per non scoppiare a ridere, strillò e si arrampicò sull’albero più alto, Grigia continuò a digrignare i denti e, dopo essersi accertata che Volverina avesse raggiunto un punto sicuro, cominciò a scuotere l’albero con veemenza.

Attirato da tanto trambusto, sopraggiunse Puma Coguaro che venne raggiunto da una raffica di click e capì all’istante cosa stesse accadendo.

Per rendere più credibile la scena, Grigia si girò e gli corse dietro, lasciando a Volverina Gula agevole spazio per scappare.

Con tutte quelle immagini, i fotografi, felici e contenti, tornarono nelle loro città, con gioia e sollievo degli animali del parco, che poterono riprendere le loro attività.


Nessun commento:

Posta un commento