17.
LIMONELLA:
Guardali là
TROMBOLOTTO:
Sembra che si conoscano da sempre
LIMONELLA:
Ma io non l’ho mai vista
TROMBOLOTTO:
Forse sono amici d’infanzia
LIMONELLA:
Ce l’avrebbe detto
TROMBOLOTTO:
Di certo non può averla trovata in giardino
LIMONELLA:
Ma non ci ha mai detto bugie
TROMBOLOTTO:
Questo è vero
LIMONELLA:
E allora?
TROMBOLOTTO:
Ahhhh non so proprio che pensare
LIMONELLA:
Certo sembra molto affamata
TROMBOLOTTO:
Ha mangiato ai quattro palmenti
LIMONELLA:
Ed è piuttosto mingherlina
TROMBOLOTTO:
Questo non vuol dire
LIMONELLA:
Sì, beh, guarda me
TROMBOLOTTO:
Il contrario di me…
LIMONELLA:
Una questione di metabolismo
TROMBOLOTTO:
Comunque sta mangiando davvero tantissimo
LIMONELLA:
Già
TROMBOLOTTO:
Va bene va bene, cercheremo di capire che è successo
18.
JANE:
Chissà che penseranno di me
GARIBALDI:
Chi?
JANE:
I tuoi amici
GARIBALDI:
Trombolotto e Limonella?
JANE:
Sì e anche tu
GARIBALDI:
Io non penso
JANE:
Ah no?
GARIBALDI:
Cerco di evitare di pensare qualcosa delle persone
JANE:
Che vuol dire?
GARIBALDI:
Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che gli altri non possono comprendere
JANE:
E quindi?
GARIBALDI:
E quini ho imparato a non giudicare dalle apparenze
JANE:
Meno male
GARIBALDI:
Vuoi raccontarmi cosa ti è successo?
JANE:
Sì ma devi promettermi di non ridere di me e di non pensare che io sia completamente
folle
GARIBALDI:
Non riderò di te, ma potremo ridere insieme?
JANE:
Sì, certo
GARIBALDI:
La follia è la precondizione per la saggezza, tutti quanti gli esseri umani
sono un po’ folli
JANE:
Questo è vero
GARIBALDI:
Racconta
JANE:
Ecco io…
GARIBALDI:
Facciamo una bella cosa: usciamo da qui, a pochi passi c’è un parco con delle
comode panchine e grandi alberi, altalene e scivoli, lì staremo più comodi
JANE:
Va bene
19.
Jane e Garibaldi salutarono i loro amici, mossero pochi passi nel grazioso paesino arroccato su uno sperone di terra e si sedettero, a chiacchierare come gatti al sole.
JANE:
Questo mi sembra un posto adatto
GARIBALDI:
Già, ci sono moltissimi alberi
JANE:
Sono agrumi?
GARIBALDI:
Sì e ve ne sono anche di molto rari
JANE:
Ad esempio?
GARIBALDI:
Questo è il Citrus Limon Cajetani, è una pianta antica, originaria di queste
terre; vedi come è insolito?
JANE:
Ha un buon profumo
GARIBALDI:
E la tua storia?
JANE:
Ecco, sono venuta a visitare il Giardino di Ninfa perché
GARIBALDI:
Non ti fidi ancora di me
JANE:
Uff
GARIBALDI:
Talvolta le piante e i giardini sanno cose che noi non riusciamo neanche a
raccontare
JANE:
Pensi davvero?
GARIBALDI:
Sì ma non devi preoccuparti, sai?
JANE:
Quindi se ti dicessi che, poco prima del sorgere del sole ho avuto bisogno di
alzarmi e guardare fuori e poi che ho sentito la necessità impellente di andare
a sfogliare una rivista dove c’era il nome del giardino di Ninfa mi crederesti?
GARIBALDI:
Non ci vedrei niente di strano
JANE:
Ah
GARIBALDI:
Cosa ti è successo nel giardino?
JANE:
Ecco, quello è un po’ più difficile da raccontare
GARIBALDI:
Perché?
JANE:
Ecco, sono entrata, meravigliata e, se debbo essere sincera, sono rimasta un po’
delusa. Pensavo ci fossero chissà che statue e mosaici e invece erano prevalentemente
piante
GARIBALDI:
Beh, non è raro che in un giardino vi siano delle piante
JANE:
Sì lo so ma io, chissà perché, pensavo di trovare qualche tesoro di arte antica
o moderna e invece, verde e piante e fiori, acqua e terra finché ad un certo
punto uno scoiattolo
GARIBALDI:
Ah quella peste! Pensavo di averlo dissuaso dal mangiare tutte le nocchie
JANE:
Lo conosci?
GARIBALDI:
Certo che sì
JANE:
Beh e ti sembra normale che uno scoiattolo parli?
GARIBALDI:
Con me squittisce
JANE:
Il che sarebbe ovvio
GARIBALDI:
E con te ha parlato?
JANE:
Fosse stata quella la cosa più strana!
GARIBALDI:
Io ora devo tornare al giardino, ti spiace finire di raccontarmi la storia
mentre camminiamo?
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