Blubillo e Blubilla
C’era una volta e c’è ancora un Parco naturale
con uno splendido lago tutto rosa e l’antro della Sibilla Appenninica. In
questo posto meraviglioso si coltivano lenticchie, lavanda e tante altre piante.
D’inverno i monti si coprono di uno splendido manto nevoso e d’estate i
torrenti sono impetuosi.
Un bel giorno la Sibilla Appenninica si
svegliò con una gran voglia di andare a fare una passeggiata e si incamminò tra
i boschi del monte che prende il suo nome. Voleva andare lontano, in un altrove
di cui non conoscesse né il nome né gli orizzonti.
Un passo dopo l’altro il bosco schiudeva
le sue meraviglie, alcune evidenti a chiunque abbia voglia di vederle, altre
soltanto agli occhi allenati della Sibilla, i suoi polmoni si riempivano di odori
e ad un certo punto giunse alle sue narici l’inconfondibile odore delle olive ascolane,
un piatto tipico di quelle parti: Blubillo e Blubilla le stavano cucinando.
La Sibilla Appenninica non era golosa e
sapeva apprezzare le verdure e le bacche di stagione ma non resisteva proprio a
fare una bella scorpacciata di olive ascolane e c’è da dire che Blubillo e
Blubilla erano davvero maestri insuperati nella creazione di tale prelibatezza.
Fu così che la Sibilla Appenninica desistette
dall’impresa e rimase per sempre tra i suoi monti.
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