31. Dal 20 al 27 maggio 2017
Il primo incontro del corso ci era piaciuto molto e aspettavamo giovedì 25 con una certa curiosità. Volevamo sapere cosa ci avrebbero detto e avevamo voglia di rivedere il gruppo di mamme, papà e pance. Avevo avuto la sensazione netta che comunicaste dentro i nostri uteri e mi piaceva l’idea di esplorare questa possibilità. Il secondo incontro si è rivelato interessante e pieno di stimoli, abbiamo cominciato a capire un po’ di più di ciò che sarebbe stato il parto. Quattro mamme erano già alla seconda gravidanza e avevano qualche conoscenza in più rispetto a noi primipare ma ogni parto è a sé e avevano deciso di frequentare comunque il corso. Ho cercato di capire se effettivamente c’era una qualche forma di comunicazione tra pance ma non hai dato segni di interesse, almeno all’apparenza, e ho dubitato fortemente della validità della mia ‘ipotesi’.
32. Dal 27 maggio al 3 giugno 2017
Il terzo trimestre è, insieme al primo, il più difficile ma se i tre mesi iniziali sono trascorsi in modo praticamente ignaro, non altrettanto si può dire dell’ultima parte della gravidanza che si è sviluppata in modo splendido perché tu stavi benissimo ma alquanto faticoso, inoltre c’era questo sogno ricorrente che mi angustiava. Sognavo di essere in un posto e di dover preparare la valigia. Avrebbero dovuto essere poche cose, l’occorrente per una gita di un giorno o due, ma le borse e le valigie non bastavano mai e io non riuscivo a partire, il che mi procurava non poca angoscia. Durante la gestazione i sentimenti sono amplificati, si piange per stupidaggini anche per ore intere e si ride tantissimo. Il corso procedeva e la sensazione che avevo avuto sulle pance comunicanti è riaffiorata presto.
33. Dal 3 al 10 giugno 2017
Le borse sportive con il necessario per il parto erano pronte, ne avevamo preparata una per te, una per Papà Claudio e una per me. Tutto sembrava pronto per il tuo arrivo, non c’era da far altro che aspettare. Non riuscivo più a concentrarmi per leggere, scrivere, studiare per cui le giornate trascorrevano tra riposini, pranzo composto da pasta fresca con tre tipi di condimento e le bistecche di Oscar, merende con fette biscottate Gentilini e latte lievemente macchiato, cene a base di pasta fresca con uno tra i tre condimenti che non mi stimolavano la diarrea, schemi di parole crociate della Settimana enigmistica, esercizi con la palla per rilassare la schiena, armonici e canti vari, oltre ovviamente all’ascolto intensivo di Pavarotti.
34. Dal 10 al 17 giugno 2017
Avevamo individuato il 15 giugno quale data ‘di allerta’. Da quel giorno, in base ai calcoli più ottimistici, qualunque giorno avrebbe potuto essere quello giusto per partire verso Orvieto. Ogni volta che chiamavo al telefono Papà Claudio, lui rispondeva speranzoso e timoroso allo stesso tempo per cui ho iniziato ad inviargli sms anche soltanto per comunicargli che stava andando a fare un riposino. Vero è che lo avevo fatto preoccupare non poco un giorno in cui mi ero addormentata in modo talmente profondo da non aver sentito il suono del telefono e del campanello per oltre mezz’ora. Io continuavo a fare il sogno ricorrente mentre tu avevi iniziato a danzare nel mio utero.
35. Dal 17 al 24 giugno 2017
Il caldo aveva stroncato in me qualunque residuo di forza e capacità di concentrazione. I libri di Mazzini, Garibaldi e Sciascia mi guardavano sconsolati dagli scaffali sapendo che li avrei letti in altro momento. Seppur mi abbia sempre messo di ottimo umore, non riuscivo neanche a seguire con attenzione i discorsi di Justin Trudeau o di Papa Francesco I Bergoglio, provavo ad interessarmi all’attualità ma ogni qual volta incappavo nella politica italiana mi innervosivo talmente che ho deciso di proseguire nella mia scelta di disinteressarmene, almeno per il momento. Non volevo che le mie sacrosante arrabbiature per l’inettitudine di politicanti senza idee, visione e onestà intellettuale si amplificassero per gli ormoni. Ho iniziato a seguire la politica d’oltremanica con l’interessante dibattito tra Scozia e Inghilterra su Brexit, tu non manifestavi particolare interesse per la questione mentre sembrava proprio che ti piacesse, degna figlia di tuo padre, ascoltare buona musica.
Il corso era giunto al termine, il gruppetto di pance si era rinfoltito man mano di papà e alcune mamme non hanno fatto in tempo a finirlo perché hanno partorito prima del tempo previsto creando aspettative e timori tra chi, come me, non aveva ancora avuto neanche i primi accenni di contrazioni. Il sogno ricorrente continuava ad angustiare i miei sonni e venerdì Nonna Lucilla e Nonno Pietro mi hanno portato una splendida Samsonite rossa nuovo modello. Ero felicissima, per il viaggio più importante della mia, della nostra vita, volevo proprio una bella valigia ma mi sembrava eccessivo acquistarla, con tutte le spese che c’erano da affrontare.
32. Dal 27 maggio al 3 giugno 2017
Il terzo trimestre è, insieme al primo, il più difficile ma se i tre mesi iniziali sono trascorsi in modo praticamente ignaro, non altrettanto si può dire dell’ultima parte della gravidanza che si è sviluppata in modo splendido perché tu stavi benissimo ma alquanto faticoso, inoltre c’era questo sogno ricorrente che mi angustiava. Sognavo di essere in un posto e di dover preparare la valigia. Avrebbero dovuto essere poche cose, l’occorrente per una gita di un giorno o due, ma le borse e le valigie non bastavano mai e io non riuscivo a partire, il che mi procurava non poca angoscia. Durante la gestazione i sentimenti sono amplificati, si piange per stupidaggini anche per ore intere e si ride tantissimo. Il corso procedeva e la sensazione che avevo avuto sulle pance comunicanti è riaffiorata presto.
33. Dal 3 al 10 giugno 2017
Le borse sportive con il necessario per il parto erano pronte, ne avevamo preparata una per te, una per Papà Claudio e una per me. Tutto sembrava pronto per il tuo arrivo, non c’era da far altro che aspettare. Non riuscivo più a concentrarmi per leggere, scrivere, studiare per cui le giornate trascorrevano tra riposini, pranzo composto da pasta fresca con tre tipi di condimento e le bistecche di Oscar, merende con fette biscottate Gentilini e latte lievemente macchiato, cene a base di pasta fresca con uno tra i tre condimenti che non mi stimolavano la diarrea, schemi di parole crociate della Settimana enigmistica, esercizi con la palla per rilassare la schiena, armonici e canti vari, oltre ovviamente all’ascolto intensivo di Pavarotti.
34. Dal 10 al 17 giugno 2017
Avevamo individuato il 15 giugno quale data ‘di allerta’. Da quel giorno, in base ai calcoli più ottimistici, qualunque giorno avrebbe potuto essere quello giusto per partire verso Orvieto. Ogni volta che chiamavo al telefono Papà Claudio, lui rispondeva speranzoso e timoroso allo stesso tempo per cui ho iniziato ad inviargli sms anche soltanto per comunicargli che stava andando a fare un riposino. Vero è che lo avevo fatto preoccupare non poco un giorno in cui mi ero addormentata in modo talmente profondo da non aver sentito il suono del telefono e del campanello per oltre mezz’ora. Io continuavo a fare il sogno ricorrente mentre tu avevi iniziato a danzare nel mio utero.
35. Dal 17 al 24 giugno 2017
Il caldo aveva stroncato in me qualunque residuo di forza e capacità di concentrazione. I libri di Mazzini, Garibaldi e Sciascia mi guardavano sconsolati dagli scaffali sapendo che li avrei letti in altro momento. Seppur mi abbia sempre messo di ottimo umore, non riuscivo neanche a seguire con attenzione i discorsi di Justin Trudeau o di Papa Francesco I Bergoglio, provavo ad interessarmi all’attualità ma ogni qual volta incappavo nella politica italiana mi innervosivo talmente che ho deciso di proseguire nella mia scelta di disinteressarmene, almeno per il momento. Non volevo che le mie sacrosante arrabbiature per l’inettitudine di politicanti senza idee, visione e onestà intellettuale si amplificassero per gli ormoni. Ho iniziato a seguire la politica d’oltremanica con l’interessante dibattito tra Scozia e Inghilterra su Brexit, tu non manifestavi particolare interesse per la questione mentre sembrava proprio che ti piacesse, degna figlia di tuo padre, ascoltare buona musica.
Il corso era giunto al termine, il gruppetto di pance si era rinfoltito man mano di papà e alcune mamme non hanno fatto in tempo a finirlo perché hanno partorito prima del tempo previsto creando aspettative e timori tra chi, come me, non aveva ancora avuto neanche i primi accenni di contrazioni. Il sogno ricorrente continuava ad angustiare i miei sonni e venerdì Nonna Lucilla e Nonno Pietro mi hanno portato una splendida Samsonite rossa nuovo modello. Ero felicissima, per il viaggio più importante della mia, della nostra vita, volevo proprio una bella valigia ma mi sembrava eccessivo acquistarla, con tutte le spese che c’erano da affrontare.
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